I motivi che possono portare ad un protesto bancario
Cos’è l’atto di protesto e chi coinvolge
Il protesto è un atto giudiziario che coinvolge 3 parti:
- La persona che emette il protesto, ossia il creditore, o la persona che dovrà riscuotere la somma di denaro;
- Il protestato, ossia la persona che deve effettuare il pagamento al creditore con assegno o cambiale
- L’ufficiale giudiziario, rappresentato da un notaio o da un responsabile comunale.
Il protesto avviene nel momento in cui il debitore emette un assegno, ma al momento della riscossione presso istituti bancari, l’atto di pagamento non va a buon fine a causa di mancanza di fondi sul conto corrente.
Il pagamento risulta quindi scoperto e non può essere effettuato.
Il creditore in questo momento ha il diritto di chiedere appello alla banca di emettere un richiamo formale e se il pagamento non viene effettuato, con qualsiasi mezzo disponibile (contanti, bonifici, ulteriore conto corrente ecc) entro 10 giorni dal richiamo, il debitore verrà segnalato come cattivo pagatore e quindi ufficialmente protestato nel registro elettronico dei protestati.
Il registro elettronico è pubblico.
Ciò implica, che oltre ad un debito monetario del valore del pagamento dovuto, con aggiunta di spese di legali e di interessi, il protestato difficilmente potrà aprire un conto corrente per protestati presso istituti bancari o richiedere ulteriori prestiti per arginare i suoi debiti.
I motivi che portano al protesto
Questo atto giudiziario è quindi un rischio per la persona che dovrà dare una somma di denaro al creditore.
Vi sono diverse ragioni per cui un debitore non riesce a coprire un debito dovuto in modo ufficiale.
Tra le ragioni più comuni, vi possono essere spese improvvise dell’ipotetico protestato, che sono sopraggiunte nel lasso di tempo tra la promessa di pagamento e la riscossione in banca.
L’assegno ha infatti una scadenza.
Molto spesso vi sono casi di protesto tra piccole aziende che emettono assegni e cambiali per pagare un fornitore.
A loro volta, potrebbero non essere state ripagate di un debito atteso, che l’azienda aveva messo in bilancio per ripagare la spesa.
Ad oggi, con la situazione attuale del Covid-19, vi possono essere casi di protesto a causa dell’improvviso lockdown, dove la maggior parte delle aziende si sono ritrovate chiuse e inattive.
Per questo motivo anche gli scambi di denaro e pagamenti ufficiali sono stati causa di atti giudiziari che portano ad un iter molto lungo e costoso.
L’atto di protesto porta quindi al rischio, di un singolo o di un’azienda, di non poter usufruire di ulteriori prestiti monetari, attraverso istituti di credito nazionali, poiché l’avviso di “CATTIVO PAGATORE” risulterebbe nei registri per ben 5 anni.
A risolvere tali emergenze di credito, vi sono agenzie terze, esterne agli istituti bancari italiani, che offrono un servizio di prestito proprio a questi soggetti in difficoltà.